Linea Eco


Costruire Sostenibilità

Con il termine bioedilizia o bioarchitettura si indica la modalità di progettare, costruire, restaurare e gestire un edificio in modo da essere in linea con i principi della sostenibilità ambientale, riducendo gli impatti negativi sull’ambiente. La bioedilizia è un modo di costruire o ristrutturare un edificio nel modo più ecologico possibile, integrando e ottimizzando l’uso di materiali naturali con le tecniche costruttive adatte a ridurre l’impatto energetico, così da ottenere una casa a basso consumo e, nello stesso tempo, creare un ambiente abitativo salubre.

Una costruzione eco-compatibile lo deve essere in tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla progettazione alla costruzione.

Si tratta di un nuovo approccio all’architettura che promuove l’integrazione degli edifici con chi ci abita e con l’ambiente naturale.

Partendo dal principio che le risorse naturali non sono inesauribili, la bioedilizia predilige eco-materiali che provengono cioè da fonti rinnovabili, consentendo di ridurre gli sprechi durante la loro produzione e che non siano potenzialmente tossici per l’uomo.

La scelta dei materiali sostenibili e un’accurata progettazione sono poi finalizzati a rendere un’edificio efficiente dal punto di vista energetico per mantenere il confort abitativo.

L’utilizzo della calce in bioedilizia:
un ritorno al futuro

L’utilizzo della calce risale a circa 4000 anni fa ed è di origine egizia il primo murale, ritrovato a Luxor, la cui intonacatura è risultata essere un conglomerato di malta a base di calce.

Nei secoli successivi la calce ha trovato impiego costante e duraturo presso tutti i popoli di cui si sia oggi conservata traccia, dagli stessi Egizi, ai Greci, per arrivare, in terra italica, ad Etruschi e Romani.

Curiosamente i Romani erano più abituati alle calci aeree e conoscevano meno quelle idrauliche, anche se riuscivano ad ottenerle mescolando la pozzolana, (che è un materiale piroclastico naturale prelevato in gran parte dalle zone nei pressi di Pozzuoli, da cui il nome), all’impasto con sabbia e calce aerea stessa, ottenendo materiali davvero interessanti in termini di resistenza meccanica ed idraulica, refrattari persino all’acqua di mare.

Concettualmente il metodo “romano” di cottura e realizzazione della calce si è mantenuto attraverso i secoli e le civiltà che si sono succedute, arrivando fino alla rivoluzione industriale.

Nasce tuttavia proprio in quest’epoca il rivale più pericoloso e per certi versi definitivo della calce, ovvero il cemento, che progressivamente si prende quasi l’esclusiva alla voce “leganti” in edilizia.

La corrispondenza fra l’antico adagio “far di necessità virtù” e la scoperta di termini come “edilizia sostenibile” o “green economy”, fanno quasi riscoprire in tempi recenti per la seconda volta la calce idraulica.

La calce, in modo particolare quella idraulica, necessita di temperature di cottura decisamente inferiori al cemento portland, questo significa che l’anidride carbonica prodotta per ciascuna tonnellata di legante prodotta è significativamente diversa.

In particolare, la cosiddetta calce idraulica naturale NHL 5 ne produce 635 Kg/Ton e quella NHL 3,5 “solo” 606, dove per NHL si intende l’acronimo Natural Hydraulic Lime. Non finisce qui, in quanto un aspetto importante riguarda anche il legante una volta posato in opera, per cui si parla di emissione di CO2 permanente.

Mentre il cemento è in grado di riassorbire poco o nulla, la calce è soggetta, dopo il primo processo di presa idraulica, ad un secondo processo di presa questa volta aereo, detto di “carbonatazione”, nel quale l’idrossido di calcio presente naturalmente nella miscela si combina con l’anidride carbonica, dando origine all’innocuo carbonato di calcio.

La calce area vince di gran lunga questa speciale classifica con 535 Kg di CO2 riassorbiti per tonnellata, quelle idrauliche arrivano a 270 (NHL3,5) e 220 (NHL5), mentre ultimo segue a grande distanza il portland. In poche parole, la calce naturale idraulica NHL3,5 riassorbe circa il 44% dell’anidride carbonica generata per produrla.

Oggi l’utilizzo della calce idraulica è stato dunque riscoperto, e la formulazione di prodotti che utilizzano come legante principale o addirittura unico legante, permette di sviluppare prodotti a bassissimo impatto ambientale, molto apprezzati soprattutto nel settore del restauro di edifici di interesse storico.

Ecoline - La linea eco-sostenibile Ditan Color

I prodotti della linea Ecoline della Ditan Color sono realizzati e formulati utilizzando esclusivamente calce idraulica naturale NHL conforme alla norma UNI EN 459-1, e rispettano le antiche tradizioni del costruire proprie della ristrutturazione e della bioedilizia.

Nel restauro architettonico e nel recupero di edilizia storica, le caratteristiche meccaniche, la porosità ed il basso contenuto di sali solubili assicurano la totale compatibilità della malta con i comuni materiali da costruzione.

Le proprietà tipiche della linea Ecoline sono:

Elevata permeabilità al vapore acqueo con conseguente traspirabilità dei supporti;

Elevata alcalinità con la creazione di condizioni ostili alla proliferazione di organismi biodeteriogeni preservando così la salubrità degli ambienti e il benessere abitativo;

Elevata adesività tipica dei prodotti minerali.

Grazie alla natura completamente minerale dei componenti, la gamma dei prodotti Ecoline è idonea ed indispensabile in tutti gli interventi di recupero e conservazione degli edifici nei centri storici e nel contempo la totale mancanza di cemento e di leganti organici soddisfa le esigenze ed i principi della moderna bioedilizia.

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